Necropoli Etrusche

Parlan le Tombe ove la Storia è muta.
Nella mancanza assoluta di fonti storiche scritte, l’unico modo che abbiamo per ricostruire la vita degli Etruschi sono le testimonianze che ci pervengono dalle monumentali Necropoli, presenti numerose in Centro Italia. La civiltà etrusca apparve improvvisamente nel X secolo a.C. e fu definitivamente inglobata dalla civiltà romana alla fine del I secolo a.C. dopo un lungo processo di conquista e assimilazione culturale che ebbe inizio con la conquista di Veio da parte dei romani nel 396 a.C. La possibilità di ricostruire, in modo approssimativo, la storia di questo popolo ci viene dalla storiografia romana e greca, mentre la storia viva dell’Etruria è scritta nei suoi monumenti, nell’architettura e nell’ingegneria e, soprattutto, nelle sue Necropoli che ci permettono di capire molti aspetti della vita quotidiana, delle credenze e dei riti etruschi. Le Necropoli si trovano fuori dalla cinta muraria della città ma con orientamento parallelo rispetto al cardo o al decumano. La religiosità degli Etruschi, il rispetto per i morti, i numerosi corredi funebri ci hanno svelato la loro intima e arcana esistenza. Ma le Necropoli non sono l’equivalente della romana Pompei. È per questa differenza che, quando ci rechiamo in visita alle Necropoli etrusche, la richiesta di rispetto dei luoghi è maggiore. Sono Città dei Morti, non dei vivi, e l’approccio deve essere adeguato all’ambiente. Lo studio delle Tombe e del loro contenuto non potranno mai colmare la perdita di documenti scritti come gli Annali Etruschi, gli studi di Teofrasto e di Verrio Flacco, i libri scritti dall’Imperatore Claudio, i famosi Tyrrenikà. Ad ogni insediamento dei vivi corrisponde un, a volte anche più di una, Necropoli. l’elenco non è esauriente; alcune Necropoli non possono essere facilmente raggiunte e visitabili. A tale proposito ci sentiamo di suggerire che, in un’epoca come quella che stiamo vivendo, le varie Amministrazioni o Enti potrebbero aiutare l’occupazione giovanile creando un’organizzazione preposta alla vigilanza e alla conservazione di questi luoghi che, non dimentichiamolo mai, SONO UNICI AL MONDO.
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