
Grotta Delle Stelle
La Scoperta
La Tuscia è la sede di alcuni tra i maggiori centri della civiltà etrusca. La morfologia dei luoghi non è scollegata dal contesto storico-archeologico, anzi, ne è probabilmente la causa.
Un susseguirsi di zone collinari coperte da una fitta vegetazione boschiva e ricche di acque, dolci rilievi che circondano laghi di origine vulcanica, la presenza di fiumi, piccoli corsi d’acqua, la vicinanza col mare furono determinanti affinché questi luoghi fossero scelti come sede privilegiata da popolazioni che hanno segnato la Storia d’Italia: gli Etruschi, i più famosi, e i Rinaldoniani, esponenti della più antica civiltà italica.
Proprio per la natura vulcanica di questo territorio si parla di “Civiltà del Tufo”.

Grotta Delle Stelle – La Scoperta

Daya Rebelde
Grotta Delle Stelle
Daya Rebelde, erborista preparatrice, ha ereditato l’amore per le erbe e le ricette dei suoi antichi rimedi dalla nonna Beatrice.
Titolare dal 1987 di un minuscolo laboratorio artigiano, porta avanti con passione una linea di prodotti rigorosamente Bio e Vegan.
Ricercatrice indipendente e studiosa di esoterismo, vive nella Tuscia viterbese, terra di misteri e di natura selvaggia che le fornisce le erbe per i suoi prodotti.
Tiene conferenze e seminari sulla Civiltà della Dea e conduce escursioni guidate nei luoghi sconosciuti della sua magica terra.
Nel 1993, in seguito a vari fenomeni psichici di natura extrasensoriale, diventa allieva di Umberto di Grazia, che la aiuta a sviluppare un Dono particolare, quello della psicometria, cioè la facoltà di vedere con l’Occhio interiore fenomeni ed eventi accaduti in un determinato luogo, in tempi anche remotissimi.
Seguendo un percorso di segni e sincronicità, ha scoperto un intero complesso megalitico nascosto nei boschi della Tuscia, un ritrovamento paragonabile al famoso osservatorio astronomico di Poggio Rota, rinvenuto nel 2004 da Giovanni Feo nei boschi di Pitigliano.
Grotta Delle Stelle – La Scoperta
Tanti anni sono trascorsi da quando avevo un sogno ricorrente. Era l’immagine di un vulcano in eruzione e il fiume di lava si scontrava con una grande massa d’acqua.
Questa immagine esprimeva una potenza tale che ho realizzato un disegno per non dimenticare i dettagli del sogno.
Da quel momento è stato tutto un percorso di Sincronicità, una serie di eventi connessi tra loro e non in maniera casuale, come due orologi che siano stati regolati su una stessa ora.
Non conoscevo la Tuscia ma nel 2003 vengo invitata da una amica a Vetriolo, una frazione del Comune di Bagnoregio.
Rimango colpita da quei luoghi e decido di trascorre l’intera estate lì. Rimango colpita dalla Valle dei Calanchi, un luogo reso unico dal tempo e dai fenomeni naturali.
Percepivo qualcosa di familiare. Decido di lasciarmi guidare dall’istinto e trascorro giorni e giorni esplorando la Tuscia.
In questo girovagare senza meta arrivo a Farnese e scopro che lì si trova la Selva del Lamone, uno degli angoli più solitari e remoti del Lazio.
Quest’area protetta custodisce un bosco aspro e selvaggio, a tratti impenetrabile e le Sorgenti della Nova. Un luogo affascinante, pieno di suggestioni e proprio lì vengo sopraffatta dai ricordi delle mie antenate.
Attraverso la memoria custodita nei mitocondri si può accedere alle esperienze ancestrali che di generazione in generazione si trasmettono (attraverso la parte femminile del DNA).
“Sento” che è questo il luogo del mio sogno ricorrente ma ancora non riesco a mettere perfettamente a fuoco le mie sensazioni e i miei ricordi.
Contatto Umberto di Grazia, che chiamo Maestro, e grazie a lui adesso posso “vedere” cosa è accaduto lì migliaia e migliaia di anni fa.
Capisco che quei luoghi hanno stimolato la mia memoria ancestrale. Questi luoghi sono stati originati dall’esplosione e dall’attività del vulcano di Latera, tra 150.000 e 145.000 anni fa. Le eruzioni che hanno originato le lave si sono sovrapposte all’attività erosiva del Fiume Olpeta.
Ecco spiegato il mio sogno di fuoco e acqua. La natura del terreno ha dato origine a specie vegetali rare e protette che io riconoscevo essendo una erborista preparatrice.
Era questo il luogo e io sentivo di essere a casa. Questi luoghi bellissimi e pieni di energia stimolano le mie ricerche.
La lettura di una piccola Guida al trekking della Tuscia mi fa conoscere il Morranaccio, tra le Sorgenti della Nova, Sorano e Saturnia, dove oltre 4.000 anni fa, è nata, con la civiltà del Rinaldone, la civiltà Italica.
Il sito è nascosto tra rovi e boschi e conserva la presenza di alcune grotte e ipogei.
Al loro interno si trovano numerose nicchie e la conformazione mi fa intuire che si tratta di un luogo dove si svolgevano rituali di rigenerazione.
La conoscenza delle ricerche e delle intuizioni di Giovanni Feo e le mie lunghe chiacchierate con Umberto di Grazia mi aiutano a capire quanto lontano nel tempo siano le origini di questi luoghi e l’importanza di tutti coloro che nei millenni li hanno abitati.

Dea Madre
Grotta Delle Stelle

Valle Dei Calanchi (Credits: lazionascosto.it)
Grotta Delle Stelle

Morranaccio, Grotta delle 36 Nicchie
Grotta Delle Stelle

Ipogei di Loiano, Grotta Delle Nicchie
Grotta Delle Stelle

Grotta del Legaccione
Grotta Delle Stelle
Grotte Dei Numeri e Lucumonie
Lucumonie
Grotta Delle Stelle
I dodici Lucumoni etruschi una volta all’anno, in primavera, si riunivano presso il Fanum Voltumnae, il santuario di Voltumna della Federazione Etrusca. In questa occasione si tenevano feste religiose e si prendevano decisioni circa l’organizzazione e la politica etrusca.
La localizzazione geografica del Fanum è tutt’ora incerta. Secondo le mie ricerche il luogo del Fanum e le riunioni ad esso collegate seguiva una certa rotazione, collocandosi di volta in volta nel territorio di ogni Lucumonia. Non tutta la popolazione poteva recarsi alla riunione annuale quindi celebrava i riti dedicati presso le Grotte dei Numeri.
La loro importanza deriva da due motivi. Il primo si lega alla presenza dei Rinaldoniani che presso le grotte e gli ipogei celebravano riti e funzioni sacre ma che, grazie alla posizione privilegiata, utilizzavano anche come osservatori astronomici.
Gli Etruschi, dopo di loro, comprendono l’importanza di quei luoghi e se ne “appropriano”.
Non è insolito scoprire, infatti, che all’interno di tali grotte sono incisi sulle pareti numeri etruschi. Come popolo si erano dati dieci secoli di vita e, secondo la tradizione, nel tempio etrusco di Nortia, a Volsinii (Bolsena), veniva infisso il chiodo “fatale”, il chiodo del Fato, per fissare ritualmente lo scorrere degli anni.
Presumibilmente lo stesso rito veniva eseguito anche nelle Grotte dei Numeri dislocate in ciascuna Lucumonia.
Studiando la natura e la dislocazione delle Lucumonie Daya Rebelde è riuscita a tracciare una mappa delle Grotte dei Numeri.
Grotta Delle Stelle – La Scoperta

Esterno
Grotta Delle Stelle

Ariele è alto 1,80 mt
Grotta Delle Stelle

Architrave
Grotta Delle Stelle
L’amico Giuseppe Moscatelli mi parla della presenza di alcune grotte presso Castro ma che nessuno era ancora riuscito a individuare.
Le informazioni in suo possesso erano “di seconda mano” quindi c’era la necessità di andare a verificare.
Sento che potrebbero essere le Grotte dei Numeri della Lucumonia di Vulci che sto cercando da tempo.
I luoghi designati erano di sicuro nelle valli create dal fiume Olpeta e il Fosso delle Monache, un territorio ancora troppo vasto da esplorare.
Antonio Baragliu grande conoscitore delle Tuscia, mi aiuta a circoscrivere i luoghi da indagare, indirizzandomi verso la zona del costone sopra il Fosso delle Monache.
Mi reco in esplorazione e tra rovi, alberi crollati e sentieri dimenticati riesco a raggiungere quello che ritengo sia il luogo da me cercato.
La fitta vegetazione non consente di poter vedere cosa nasconda ma insisto: è questo il luogo. Grazie all’aiuto di alcuni volontari riusciamo a ripulire dalla vegetazione il passaggio che ci condurrà ad un grande complesso di grotte e ipogei.
La meraviglia è enorme.
All’altezza di almeno quattro metri si vede l’apertura di una grotta; accanto ad essa sono scavati nel costone quelli che individuo come “sedili” utilizzati per l’osservazione astronomica. Sicuramente non sono garitte militari da cui controllare il territorio circostante.
“Vedo” sacerdoti e sacerdotesse che, seduti, scrivono qualcosa. Ma viste le dimensioni e l’altezza dal piano di calpestìo, sono persone molto alte, sono i Giganti Rinaldoniani!
Riesco a raggiungere non senza difficoltà la Grotta che battezzo Grotta delle Stelle.
La particolarità dell’architrave mi induce a pensare che la singolare apertura in essa presente sia un “puntatore” verso le stelle.
Adesso resta da capire la porzione del cielo visibile 12.000 anni fa.
Sottopongo le foto dell’interno della Grotta a Umberto Di Grazia che ritiene che la presenza di quattro nicchie nella parete di fondo rappresentino le 4 stagioni e che la posizione del sole segnalasse, illuminando ora questa ora quella nicchia, un preciso periodo dell’anno.
La Grotta delle Stelle e la sua vicinanza a due vie Cave, un Colombario e a ben quattro Grotte dei Numeri mi induce a effettuare ulteriori ricerche e sopralluoghi.
I futuri sviluppi della mia ricerca saranno sottoposti a Umberto Di Grazia e le sue intuizioni mi aiuteranno a comprendere la vera natura di questo enorme complesso megalitico e la sua funzione.

Le Nicchie
Grotta Delle Stelle

La Grotta Delle Stelle
NOTA: Giovanni Feo, profondo conoscitore di questi luoghi, nel suo libro La Più Antica Civiltà D’Italia (2019) scrive:
Oltre il Fosso della Nova, in direzione di Castro e Vulci, finora non sono venuti alla luce i segni di una rilevante presenza delle genti rinaldoniane.
Questa affermazione rende la scoperta di Daya Rebelde molto importante che necessita di essere ulteriormente indagata.

I Sentieri della Dea


- 5 marzo 2023 - Grotta Degli Angeli a Magliano Romano e Santuario Castel Sant'Elia (all'interno della Grotta Degli Angeli verrà eseguito un rituale di Riattivazione Energetica)
Appuntamento: Ore 9,30 Parcheggio Piazza Risorgimento Magliano Romano RM
Per Info: Daya 340 4725236
- IL CULTO DI MICHELE ARCANGELO / 1 - 12/02/2023
- Grotta Delle Stelle – La Scoperta - 22/05/2021
- Archeologia Psichica – Grande Memoria Cosmica - 17/05/2021
Forza Daya. C’è ancora un mondo da scoprire!
Grazie Anna, è proprio così.
E’ un posto veramente magico! Grazie per averlo “Ritrovato”
Grtazie a te, Luca, che hai realizzato i gradini per accedere alla Grotta, grazie a tutti i fantastici volontari che mi hanno aiutata!!!!!! Ti dirò, non so bene se sono io che ho ritrovato la Grotta, oppure se è Lei che ha ritrovato me………………
Un posto affascinante la grotta delle stelle sicuramente un punto di osservazione astrologico molto importante per le popolazioni Etrusche che lo abitavano
Grazie Alessandro, prossimamente nel documentario saremo in grado di indicare quali costellazioni si vedevano allora, grazie alla consulenza del Professor Adriano Gaspani, docente di Archeoastronomia presso l’università di Milano.
Molto interessante
Grazie Sonia continua a seguirci!!!!!!!!!
Bellissima iniziativa bravissima Daya tante nuove scoperte ti attendono 👏👏💪
Grazie Aruna, spero di si, in autunno ho in programma di viaggiare sulla Linea della Maddalena in Francia…….Magari farò altre scoperte!!!!!!!!!
Una scoperta straordinaria che di sicuro avrà il merito di aprire nuovi spiragli di luce sulla vita e sulla storia degli etruschi e dei popoli e delle civiltà vissute anticamente nella nostra regione. Grazie infinite ai fantastici volontari che hanno reso possibile questa scoperta e la fruizione dei magici luoghi, in particolare a Daya Rebelde, instancabile e precisa nella sua opera, che va ben al di là dell’archeologia e del recupero materiale dei luoghi sacri del territorio della Tuscia. La riconsacrazione degli antichi santuari naturali e pagani, è di vitale importanza per i giorni nostri, in cui troviamo ad affrontare una battaglia contro forze decisamente oscure.
Grazie Shanti, in effetti stiamo vivendo giorni difficili, l’oscurità avanza e l’ignoranza dilaga. Con questa scoperta e col documentario che seguirà, cerchiamo di fare il nostro piccolo lavoro di tenere alta la Fiamma della Conoscenza.
Una scoperta resa possibile dall immensa passione di Daya per questi luoghi la storia è dalla sua instancabile tenacia e curiosità per tutto ciò che di bello ancora ci circonda
Grazie Daya
Grazie a te, cara Francesca.
Complimenti Daya, una scoperta straordinaria così come il percorso che hai intrapreso…Non vedo l’ora di visitare la grotta!
Un racconto emozionante…mi piacerebbe tanto sapere come usavano le nicchie per rigenerarsi…che tipo di generazione era….mi hanno sempre colpito gli studi di radioestesia di Mauro Aresu nei complessi neolitici e del bronzo sardi…..chissa’ se anche.qui si sfruttava l’acqua….chissa’ quanti bovis si registrano in corrispondenza di quelle nicchie ….e chissa’ cosa succede negli equinozi e nei solstizi….
Grazie Alessandro Lenzi, puoi leggere qualcosa sull’uso delle nicchie come camere di rigenerazione nel nostro articolo su Morranaccio e la Grotta delle 36 nicchie
Che scoperta fantastica!!
Grazie per aver riportato questi luoghi nelle mani dei loro discendenti.
Che ne possano fare buon uso per riconnettersi alla saggezza antica.
Grazie Francesca, in effetti col mio gruppo di escursioni I Sentieri della Dea, andiamo appunto nelle Grotte a celebrare i giorni del Calendario Sacro, proprio come facevano gli Antichi.
Mi piacerebbe molto leggere un racconto un po’ più dettagliato su questa scoperta
Grazie Francesca. Il racconto non può essere al momento dettagliato perchè stiamo lavorando alla realizzazione di un documentario sulla scoperta. E’ un lavoro che intendiamo fare al meglio e sarà solo una questione di tempo.
Carissima Daya, credo che la scoperta di questo ambiente che hai voluto poeticamente, ma anche empiricamente, chiamare la “Grotta delle stelle” sia tra le cose più notevoli che tu abbia realizzato. In tanti eravamo transitati su quella rupe scoscesa alla ricerca di altre emergenze e meraviglie ma solo tu hai avuto l’intuizione, o forse la premonizione, di varcare la soglia di quel piccolo ipogeo che ti ha introdotto in un mondo altro, misterioso, atavico. Solo tu hai saputo interpretare particolari in apparenza trascurabili che invece coerentemente disvelano l’essenza e la funzione un luogo, consegnandogli un senso compiuto. Ricordo con piacere la bella mattinata trascorsa con te su quella rupe allorché, dopo averci illustrato le caratteristiche ermetiche della “Grotta delle stelle”, ci hai spinto (me e Tommaso) a proseguire oltre, a osare, fino a raggiungere la Grotta dei numeri di Castro, che finalmente e con emozione ho potuto ritrovare e rivivere, dopo averla cercata per anni. E chissà quanto altro ancora ci aspetta lì a Castro, ma non dubito che sapremo raggiungerlo.
Davvero Giuseppe, una giornata memorabile!!!!!!!!!!!!