Le Sacre Sorgenti di Acquarossa – Audio all’interno della Sorgente Etrusca
Le Sacre Sorgenti di Acquarossa
Se ti si presenterà un bosco fitto di alberi antichi e più alti del consueto e che copre la vista del cielo con il protendere i rami che si coprono gli uni gli altri, quell’altezza del bosco, l’isolamento del luogo e la meraviglia data dall’ombra così fitta e ininterrotta in uno spazio aperto, ti spingeranno a credere in una divinità. Se una grotta sosterrà un monte con le sue rocce profondamente erose, non fatta dall’uomo, non scavata da cause naturali fino a così grande profondità, toccherà il tuo animo con il sospetto di una qualche presenza divina. Noi veneriamo le sorgenti dei grandi fiumi; l’improvviso sgorgare dal profondo della terra di un ampio corso d’acqua ha altari, le fonti di acqua calda sono oggetto di culto […]
(Lucio Anneo Seneca, Epistuale morales ad Lucilium Libro III)

Le Sacre Sorgenti di Acquarossa – Il Bosco

Le Sacre Sorgenti di Acquarossa – Sorgente Acqua Ferrugginosa

Le Sacre Sorgenti di Acquarossa – Sorgente Etrusca

Le Sacre Sorgenti di Acquarossa – Lavatoio

Le Sacre Sorgenti di Acquarossa

Acropoli di Acquarossa – Sorgenti
Considerate la linfa divina della Dea Terra qui si rivelano concretamente: dalla sorgente di roccia alla polla sul terreno da cui sgorga l’acqua rossa ferruginosa; mentre sul fianco est della collina è presente un cunicolo a sezione ogivale scavato nella roccia tufacea, simile ad altri rinvenuti in queste zone.
Ritenuta un’opera di epoca etrusca, un sistema di drenaggio utilizzato per la raccolta delle acque, un primitivo tentativo di “addomesticare” le acque sorgive, la premessa della tecnica idraulica propria degli Etruschi che si affinerà nei secoli e definirà tutte le successive opere dei Romani.
Nei secoli più remoti la Natura aveva il sopravvento, arcana e misteriosa in tutte le sue manifestazioni e per questo oggetto di culto. Ecco che l’acqua, origine della vita, che misteriosamente fuoriesce dalla Terra o che si incanala tra le fessure della roccia e sgorga trasformandosi in ruscello, diventa sacra e la divinazione dei corsi d’acqua una pratica diffusa.
I luoghi dove l’acqua zampilla sono essi stessi sacri e le sorgenti custodite con cura perché direttamente connesse ai riti per la fecondità.
Il culto dell’acqua è considerato il più antico aspetto della religiosità dell’uomo; le prime testimonianze, sculture in pietra e incisioni rupestri, risalgono a 500.000 anni fa. Centomila anni fa si aggiungono segnacoli e coppelle, scavate nella pietra, nelle quali raccogliere l’acqua piovana.
Inizialmente praticato all’interno di grotte con fosse circolari contenenti depositi d’acqua, nel Neolitico il culto si sposta all’esterno, in luoghi dove sono presenti sorgenti, acque non più ferme ma correnti, soprattutto sotterranee, gassose, sulfuree; torrenziali, in forma di cascate o gocciolanti che si solidificano in stalattiti e stalagmiti.
Alcuni ritrovamenti attestano che la zona di Acquarossa fu abitata già nel Neolitico, quindi non stupisce trovare testimonianze relative ad arcaici culti legati all’acqua. Ed è proprio qui, nell’area di Acquarossa che il torrente omonimo si trasforma in cascata, un suggestivo scenario reso unico dalle tinte ramate delle rocce, colorate dall’incessante fluire di questa non comune acqua carbonico-ferruginosa.
Gli Etruschi raccolgono l’antica religione mantenendo e conservando la tradizione dei luoghi sacri: è il Fanum che ospita la divinità, dove tutto ciò che vi accade assume la forma e la sostanza di sacro e per questo indiscutibile e accettato. È nel Santuario federeale Fanum Voltumnae che le città-stato estrusche si riuniscono annualmente per definire anche le questioni politiche.
Acquarossa sembra essere il Luogo Sacro per eccellenza dove gli antichi abitanti dell’Etruria hanno potuto trovare tutti i simboli del loro ideale metafisico.
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