
Particolare dell’affresco ritrovato nella Tomba Francois conservato a Villa Albani, di proprietà dei principi Torlonia
Intervista al Dott Carlo Casi Direttore di Mastarna Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci
Mastarna è la Società Pubblica per la gestione del Parco Naturalistico e Archeologico di Vulci. interamente di proprietà del comune di Montalto di Castro. A breve la Società sarà sostituta dalla Fondazione Vulci nella gestione del Parco ma proseguirà l’attività densa e ricca di progetti già intrapresa da Mastarna.
L’idea della Mastarna nasce da una lunga e lenta evoluzione: tutto ha inizio nel 1993 quando nell’ambito di un progetto del Ministero del Lavoro e Ministero Beni Culturali e grazie ad una speciale legge, la 160 sui giacimenti culturali, parte l’allestimento di un primo modulo del Parco che troverà la sua completa realizzazione nel 2000 nel Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci.
La Mastarna diventa nel tempo un’importante realtà offrendo anche opportunità di lavoro a 40 persone e aumentando in modo esponenziale la presenze dei visitatori, tra Parco e Museo, passando dalle 25.000 nel 2008 alle 50.000 del 2014.
L’attività della Mastarna comprende non solo la manutenzione dei monumenti presenti ma anche nuovi scavi in estensione per far conoscere al grande pubblico le grandi potenzialità di Vulci che è stata una delle più importanti città etrusche, se non la più ricca, il cui benessere era ineguagliato.
Per nostra fortuna, Vulci ha poche tracce di sovrapposizione strutturale, di modernità, a parte alcune tracce medievali. Basta guardare l’assenza di pali della luce. Si è molto lavorato per restituire un paesaggio il più fedele possibile a quello etrusco.
L’unico grande problema sono i clandestini, i cosiddetti tombaroli, che hanno imperversato a Vulci. L’origine di questa pratica, una vera e propria razzia, risale al ‘700 con gli scavi Prada, passando per quelli di Luciano Bonaparte e arrivando ai Torlonia. In quest’ultimo caso, basta visitare la Tomba Francois sfregiata dall’asportazione della fascia centrale degli affreschi, poi trasferita a Villa Albani. È uno stacco improprio che anche all’epoca la legge non consentiva.
Ricordiamo che la Tomba François è l’unico documento della storia etrusca narrata dagli Etruschi.
Questa grande razzia che ha interessato Vulci è stata fermata dalla nascita del Parco che gestisce centinaia di ettari di strutture monumentali e naturalistiche con la conservazione della fauna selvatica e l’attenzione allo stato delle acque, in particolare del fiume Fiora.
L’attività della Mastarna comprende anche la gestione di un Laboratorio di restauro, quindi non solo attività di scavo ma anche di indagine che comprende sia l’analisi al Carbonio 14 che la Paleobotanica e la Paleofaunistica. Abbiamo trovato e analizzato pollini che ci hanno permesso di ricostruire il tipo di vegetazione e di fiori che gli Etruschi deponevano sulle tombe.
È la nuova frontiera dell’archeologia che riunisce più competenze ed esperti delle varie discipline.
Questo lavoro di ricerca si evidenzia nelle numerose mostre, anche itineranti che organizziamo, l’ultima delle quali è stata la Mostra dedicata alla Tomba delle Mani d’Argento voluta dall’Ambasciata Italiana a Bruxelles, in occasione del Semestre Italiano di Presidenza; un evento che ci ha dato onore e prestigio.
Altre mostre in programma saranno tenute nel Delaware (USA), a Barcellona e ancora a Bruxelles dove saranno esposti gli Animali Fantastici. Sfingi, leoni, chimere: temi cari ai Greci e rivisitati dagli Etruschi nel VI secolo a.C. Sono questi gli animali che nella religione etrusca popolano l’aldilà e garantiscono un aiuto al defunto per sopravvivere nell’oltretomba. Sono una rappresentazione simbolica del Regno dei Morti.
Ringraziamo il dott. Casi per averci concesso questo colloquio e auguriamo a lui e ai futuri gestori del Parco un buon lavoro.
Aggiungiamo che è del 17 giugno 2015 la notizia della probabile vendita della Collezione Torlonia, compreso l’affresco della Tomba Francois, ad un trust americano:
I Torlonia non confermano i contatti con il sedicente trust americano. Autorevoli fonti del ministero dei Beni culturali definiscono gli uomini d’affari Usa “faccendieri senza scrupoli”.
Montanari: “Queste lugubri manovre riflettono la convinzione internazionale per cui l’Italia si appresterebbe ad allentare le maglie di una legislazione che ha felicemente difeso lo straordinario patrimonio del nostro Paese”.
Possiamo quindi affermare che la razzia del nostro patrimonio culturale continua.
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Grazie, grazie e ancora grazie! Ho scoperto il Vs sito e credo che debba diventare patrimonio comune di tutti gli appassionati, estimatori della Storia, cultura e vita dei nostri antenati Etruschi; nel mio piccolo non potrò non divulgare nella mia cerchia di conoscenze, il Vs indirizzo.
Grazie Fabio, faremo del nostro meglio per fare crescere il sito insieme a gente come te.