Tuscia Location di Film entrati nella Storia del Cinema
Antonioni, Fellini, Monicelli, Magni, Pasolini, Visconti sono solo alcuni dei registi che hanno ambientato i loro film nella Tuscia. Film come Django di Corbucci, il Grande Duello di Giancarlo Santi sono stati girati in questi luoghi. Ma non solo registi italiani hanno lavorato nella Tuscia, ad esempio l’Othello (1951) di Orson Welles, vincitore del premio come miglior film al 5° Festival di Cannes del 1952, è uno dei grandi capolavori del cinema internazionale che ha avuto Viterbo e la sua provincia come scenario. Il film si avvalse della collaborazione del direttore della fotografia Oberdan Troiani, originario di Monterotondo e autore delle immagini di moltissimi film anche western girati nel Lazio. A Viterbo da Piazza San Lorenzo col suo magnifico Palazzo dei Papi a via della Peschiera in cui si trova la chiesa di Santa Maria della Salute, qui viene girata la tragica scena in cui Othello, folle di gelosia, soffoca Desdemona, per giungere alla Basilica di San Pietro a Tuscania.

Locandina del film di cui Welles fu regista, sceneggiatore ed interprete. Le riprese durarono più tre anni a causa delle difficoltà economiche di Welles.

La loggia del Palazzo dei Papi per rappresentare un castello della costa marocchina. Il regista grazie alla sua tecnica riesce a creare l’illusione: il mare visibile attraverso il gioco di archi della Loggia delle Benedizioni.

Tuscia Location di Film entrati nella Storia del Cinema. Un’immagine del film: sullo sfondo le merlature rettangolari del Palazzo Papale.

La residenza di Otello e Desdemona a Cipro Welles la traspone nella Chiesa di S. Pietro a Tuscania.

Orson Welles gira molte scene del suo film utilizzando come sfondo i suggestivi edifici medievali di Viterbo e Tuscania.

Tuscia Location di Film entrati nella Storia del Cinema. La chiesa di San Pietro a Tuscania sorge sul colle già probabile sede dell’acropoli etrusca.
Un altro importante regista che ha ambientato le sequenze di uno dei suoi straordinari film è Mario Monicelli il quale nel 1966 gira nei territori della Tuscia L’Armata Brancaleone. Qui uno straordinario Vittorio Gasmann interpreta Brancaleone da Norcia che a capo di un gruppo di miserabili vive una serie di avventure attraversando tutta la penisola italica. Ambientato nel Medioevo, a fare da sfondo alle imprese di Brancaleone e della sua improbabile armata, sono proprio i luoghi della Tuscia: Nepi, Canino, il Castello ed il Ponte dell’Abbadia ed il Convento di San Francesco; Vitorchiano, Valentano, Tuscania e la cripta della chiesa di San Pietro, il Monte Soratte, i Monti Cimini, i Calanchi della Teverina, Bolsena. Fin dalle prime sequenze possiamo già riconoscere Nepi ed il suo acquedotto nell’attuale Piazzale della Bottata.

Campione di incassi, raccolse i consensi entusiastici della critica e collezionò numerosi premi internazionali.

Nel suo capolavoro L’armata Brancaleone, il regista Monicelli volle come sfondo delle prime scene del film le suggestive arcate dell’acquedotto di Nepi.

L’armata Brancaleone durante la spedizione giunge alle pendici di un monte: il Soratte, dove assistiamo al duello tra Bracalone e Teofilatto dei Leonzi, interpretato da Gianmaria Volontè.

Una tappa del viaggio dell’Armata Brancaleone è un paese curiosamente desolato. Qui l’Armata si sente libera di poter razziare qualunque cosa fino a che non emerge che il paese è colpito dalla peste. Qui siamo nel centro storico di Vitorchiano

Brancaleone e i suoi fuggono dal paese degli appestati. Credendo di aver contratto il mortale morbo manifestano la loro disperazione in un luogo inconfondibile: la cava di terra rossa di Valentano.

Durante il cammino si inoltrano in un bosco e proprio qui il cavaliere Brancaleone salva una giovane donna, Matelda (Catherine Spaak), dall’assalto di una banda di briganti. Questo accade all’interno di un fitto bosco quello dei Monti Cimini.

Tuscia Location di Film entrati nella Storia del Cinema. E a proposito di Matelda, Brancaleone viene a conoscenza che si è chiusa in un convento, è proprio il Convento di San Francesco a Canino.

Il complesso monastico risale al ‘500 e fu fatto edificare da Gabriele Francesco Farnese.
Il film I Vitelloni di (1953) narra le vicende di un gruppo di giovani di Rimini, una cittadina della costa romagnola; ma il regista Federico Fellini deciderà di girare le scene proprio tra Ostia, Roma e Viterbo. Il film è un eccezionale documento che ci testimonia come era il capoluogo della Tuscia circa sessanta anni fa. I Vitelloni è il quarto film di Fellini, qui il regista fa un’istantanea realista della provincia così anonima ma eppure così grottesca vista attraverso gli occhi dei cinque amici alle soglie dell’età adulta che vivono le loro pigre e svogliate giornate tra scherzi, pettegolezzi di provincia e una desolante noia.

Lavoratori!?!