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CARLO GRECHI Pittore

di Gabriella Maramieri

Carlo Grechi Pittore Cerveteri

In una delle vie più suggestive dell’antica città etrusco-romana di Cerveteri, c’è il luminoso studio di Carlo Grechi. L’interno è dominato dall’atmosfera magica delle sue opere: immagini ideali – nate da emozioni improvvise o lungamente meditate – visioni che parlano il linguaggio dei sogni perché, proprio come i sogni, condensano energia incandescente alimentata dalle spinte insondabili dell’inconscio. E ora provate a guardare queste donne dai tratti delicati, quasi adolescenziali eppure grondanti antica saggezza; guardate i gesti pacati che compiono nonostante il dialogo, a volte quasi inquietante, tra i loro occhi e gli occhi di chi osserva il dipinto. Sono contrasti che rendono queste donne straordinariamente autentiche, prive di qualsiasi maschera, totalmente spontanee nel loro rinnovare comportamenti di tutti i giorni, nella ferma certezza che dietro la realtà apparente e abitudinaria c’è sempre una realtà segreta più ampia.

Carlo Grechi Pittore Cerveteri Amiche Etruscan Corner

Amiche

Con tante pitture che restituiscono stupore per le cose della vita quotidiana, e finiscono per rivelarci la bellezza segreta riposta dietro la realtà di tutti i giorni, l’arte di Grechi si spinge oltre perché fa saltare ogni diaframma tra ciò che è immediatamente percepibile a livello ottico e il profondo “sentire lirico” delle sue visioni. Il percorso coerente che ne segue conduce in un luogo al di fuori di ogni connotazione spaziotemporale, dove le sembianze del mondo e delle cose reali sono colte nel momento della loro verità estrema. L’artista, segue insomma con spontaneità il ritmo degli accadimenti nell’esistenza personale e, di riflesso, in quelli che segnano un’epoca, senza lasciarsi condizionare da mode o correnti.
Ci vuole un grande talento, unito a una forte sensibilità umana, per fare arte come la fa Grechi. Sia nei disegni che nei dipinti, la poetica dello “stupore della vita quotidiana” passa attraverso invenzioni cromatiche e di inquadratura che ricordano in qualche modo Vermeer (ma anche Piero della Francesca e Federico Zandomeneghi) per la capacità di trasformare il chiuso di una stanza in un magico luogo di luce, dove i gesti più ordinari e il più quotidiano degli oggetti, diventano elementi preziosi, fondamentali ed eterni. Come il dipinto con le due sorelle che si scambiano confidenze in una stanza sgombra di oggetti; o quello in cui la ragazza (denominata “gatta nera”) tenta di giocare con la gatta bianca, a sua volta, intenta a guardare l’artista all’opera, fuori dal dipinto; o il quasi onnipresente oggetto-simbolo della pallina nera sul pavimento, costantemente a portata di zampe feline, che crea un dialogo tra il mondo degli oggetti e il regno animale, in un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà, affidata a un tratto pittorico inconfondibilmente sintetico, “discorsivo”, elegante, mai banale.

Carlo Grechi Pittore Cerveteri Via S. Maria Aria Il Portale - Etruscan Corner

Via S. Maria Aria Il Portale

La pittura diviene così un processo per rivelarsi senza riserve, in una dimensione di rara intensità emotiva, dove l’immagine spesso sembra trasudare un’inquietudine interna, pronta ad interrogarsi sulle ragioni della vita e della morte, del tempo che tutto trasforma, della femminilità che accoglie oppure respinge. Le tematiche di Grechi, insomma, possono essere lette anche come considerazioni esistenziali tradotte in immagini, vere e proprie dichiarazioni di poetica, dove le movenze del corpo femminile e ogni singolo oggetto diventano specchio di una verità profondamente autentica che, con urgenza, chiede di essere rappresentata.

E’ con questi interrogativi che l’artista costruisce il suo mondo pittorico capace di saldare la storia quotidiana di ognuno, al tempo della storia del mondo. Proprio perché, paradossalmente, il suo mondo non appartiene al tempo, essendo fondamentalmente una sfida contro la provvisorietà dell’esistenza. Nella carrellata poetica dei ritratti femminili, ma anche nei paesaggi appartenenti a un altro ciclo creativo, è racchiuso il suo personale impegno a vivere il presente senza ripiegamenti sul passato, la sua spinta tesa a rinnovare costantemente se stesso come artista e come uomo. Ciò spiega come mai la sua pittura ricordi tanto un viaggio dove occorre mettere in campo l’imprevisto, lo sconosciuto, anche se ci si trova in mezzo a presenze rassicuranti nella quiete di una stanza. Per Grechi, infatti, dipingere è essenzialmente esprimere il desiderio di indagare ogni aspetto di un universo che non si conosce se non sperimentandolo di continuo, nel suo costante divenire. In un processo senza fine.
Gabriella Maramieri

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