Cosmogonia Etrusca
Figli di Un Unico Dio
Molti studiosi sono concordi nell’affermare che popolazioni distanti anche geograficamente tra loro abbiano caratteristiche comuni, sia nella concezione della Cosmogonia, della Religione, della visione del Sacro e della struttura del Pantheon, ovvero dell’insieme degli dèi e dei personaggi mitologici venerati da un popolo.
È anche accertato che molti dèi hanno in comune caratteristiche e storie che li vedono protagonisti.
Per quanto riguarda la Cosmogonia il tema comune è il passaggio dal caos al cosmo, dal virtuale all’attuale, dal pre-essere simboleggiato dalle acque primordiali al centro del quale è il creatore; nelle fasi successive della narrazione alcuni elementi vengono modificati in funzione dell’ambiente dove una determinata popolazione si trova a vivere.
Una prima distinzione riguarda la figura dell’essere supremo creatore delle cose: trascendente, dotato di personalità e separato dal mondo nelle religioni monoteiste; immanente, che permea tutte le cose dell’Universo nelle religioni panteiste, definito come un mago o uno sciamano che ha la facoltà di creare mediante la sola forza del pensiero. Altra differenza è che, mentre nelle religioni monoteiste, il Cosmo una volta creato è e rimane, per le religioni panteiste l’ordine và continuamente sostenuto da un complesso mitico-rituale che deve essere ripetuto e rivitalizzato periodicamente o in circostanze particolari.
Nella Cosmogonia per genealogia la divinità suprema interviene a seguito di un combattimento che instaura l’iniziale ordine del cosmo dopo il quale procederà alla creazione (Zeus e la Titanomachia; l’uccisione di Ymir da parte di Odino, Vili e Ve nella cosmogonia dei Vichinghi; la lotta tra Marduk e Tiamat per i Babilonesi).
Altro tema cosmogonico fondamentale è la creazione dell’uomo che vede sempre la formazione di due esseri (uomo e donna) diversi ma complementari.
Per quanto riguarda la Cosmogonia etrusca le fonti e i documenti pervenuti sono pochi, scarni e sempre filtrati da chi li ha scritti. Seneca cita la ninfa Vegoe o Vegonia che rivela all’etrusco Arunte Veltimna come il mare fu separato dall’etere cosmico per volontà di un creatore, un’entità divina che appare sempre in maniera imprecisa, sia nell’aspetto che nelle mansioni e che si manifestava in molteplici modi, assumendo connotati diversi.
Nella Suda Bizantina (una sorta di enciclopedia contenente 30.000 voci, scritta in greco bizantin, riguardante l’antico mondo mediterraneo e la cui compilazione si fa risalire al X sec. d.C.) per gli Etruschi un’artefice massimo impiegò 12.000 anni, suddivisi in 12 millenni detti case (12 Chiliadi), per costruire l’Universo, di cui 6000 anni occorsero per creare tutte le cose, mentre i successivi 6000 anni contengono tutta la storia delle vicende umane.
In particolare, la creazione viene così suddivisa:
- Nel primo millennio viene formato il cielo e la terra
- Nel secondo il firmamento
- Nel terzo il mare e tutte le acque che sono sulla superficie del globo
- Nel quarto il Sole, la Luna e le altre stelle
- Nel quinto tutti gli animali che abitano le acque, l’aria e la terra
- Nel sesto l’uomo
In tutto questo, il Mondo soprannaturale e il Mondo naturale sono strettamente collegati ed obbediscono ad un unico principio d’ordine. L’entità suprema si manifesta attraverso eventi naturali che l’uomo deve interpretare. Nel caso degli Etruschi, questo compito era riservato agli Auguri e agli Aruspici.
- IL CULTO DI MICHELE ARCANGELO / 1 - 12/02/2023
- Grotta Delle Stelle – La Scoperta - 22/05/2021
- Archeologia Psichica – Grande Memoria Cosmica - 17/05/2021
Salve, vorrei sapere di sapere di piu sui progetti di etruscan corner e ricevere notizie sugli eventi legati al gruppo…
Contattatemi attraverso la mia mail: theotoy@hotmail.com
mille grazie attentamente theo