Etruschi nel Cinema
Le antichità greco-romane hanno sempre affascinato i produttori hollywoodiani che negli anni Cinquanta e Sessanta investirono massicciamente nel Cinema di Genere, in questo caso conosciuto come Peplum.
Dalle ricostruzioni cinematografiche statunitensi derivano molti luoghi comuni che hanno influenzato l’opinione pubblica circa la Storia antica di quei paesi considerati la Culla della Civiltà. Guerre, intrighi, sangue, giochi, gladiatori, edonismo: in parole povere, sanguinari guerrieri sempre alla ricerca del piacere e del potere. In tutto questo, gli Etruschi sono semplici comparse. Nessun sceneggiatore ha ritenuto necessario approfondire la Storia, forse perché consideravano questo popolo poco “appariscente”, per nulla protagonista di grandi conquiste; sicuramente gli Antichi Romani si avvicinavano di più al pragmatismo americano e al loro concetto di impositori di uno stile e di una filosofia di vita che lascia poco spazio alla spiritualità.
Pochi, pochissimi i film ambientati nel Mondo Etrusco e quei pochi associati soprattutto alla parte oscura, occulta della civiltà etrusca. Ne segnaliamo alcuni.
Le Vergini di Roma (1961), Regia di Vittorio Cottafavi e Carlo Ludovico Bragaglia. Con: Louis Jourdan, Sylvia Syms, Ettore Manni. Ambientato nel periodo in cui Roma è assediata dagli Etruschi di Re Porsenna che chiedono, in cambio di una tregua, mille ostaggi romani.
Il Colosso di Roma – Muzio Scevola (1964), Regia di Giorgio Ferroni. Con: Gordon Scott, Gabriella Pallotta, Massimo Serato, Roldano Lupi.
Muzio Scevola, il famoso eroe romano, durante la guerra contro gli Etruschi fallisce un attentato contro il Re Porsenna. Si autopunisce bruciandosi la mano destra su un braciere. Nonostante ciò, Muzio Scevola combatterà il nemico brandendo la spada con la sinistra.
Negli anni Settanta, l’Etruria e gli Etruschi sono lo sfondo ideale di film Horror e Gialli. Il Mistero, la Magia, il Mondo sotterraneo scatenano forze primitive, occulte, molto pericolose.
L’Etrusco uccide ancora (1972), Regia di Armando Crispino. Con: Alex Cord, Samantha Eggar, John Marley , Enzo Tarascio, Enzo Cerusico, Horst Frank, Carlo De Mejo, Daniele Sorina, Vladan Milasinovic, Christiane von Blank, Nadia Tiller.
Girato tra Spoleto, Cerveteri, Tarquinia, Frascati (villa Aldobrandini), Montefiascone, protagonista di questo film è un misterioso e pericoloso assassino che uccide innocenti coppiette. I delitti sono ispirati agli affreschi di una tomba etrusca in cui compare il demone Tuchulcha.
Assassinio al Cimitero Etrusco (1982) Regia di Christian Plummer. Con: Elvire Audrey, Paolo Malco, Claudio Cassinelli.
Una donna dotata di poteri medianici “vede” in sogno l’assassinio del marito archeologo in un cimitero etrusco. Ma questo è solo il primo di una serie di eventi che la porteranno ad assistere ad una lunga serie di inspiegabili delitti.
Per ritrovare gli Etruschi protagonisti di una pellicola dobbiamo fare un enorme balzo in avanti, arrivando al
1992 con un film autoprodotto
Ossidiana di Marcello Felici. Con Micaela Dalena, Guido Reali, Peppino Lorusso, Federico Caramadre Ronconi. In questo caso sono i luoghi etruschi che con la loro energia modificano le percezioni dei protagonisti che si troveranno coinvolti in una storia in cui Sogno e Realtà si confondono. Forse l’unico film dove gli Etruschi non sono detentori di poteri diabolici ma solo di Poteri sovrumani.
Arriviamo poi al 2007 con il film
La Maschera etrusca di Ted Nicolau. Cast affollato: Majlinda Agaj, Piero Passatore, Ulla Alasjarvi, Andrea Redavid, Alex Nicolaou, Maylis Ithurbide, Sharon Fryer, Christopher Jones, Bryan Ayres, Massimo Giovara, Alberto Pozzo, Linda Messerklinger, Micol Jalla, Carlotta Favro, Luigi Di Gioia, Ghep Amies, Dario Castagno.
Il collezionista Samuel Powell entra in possesso di una preziosa maschera etrusca. L’oggetto si rivelerà dotato di poteri malefici perché appartenuta ad un antico demone etrusco.
È un vero peccato che gli Etruschi ci vengano sempre presentati come complici di demoni, di forze malvagie e oscure, quasi che la loro Civiltà dovesse essere ricordata solo come quella in cui culto dei Morti guidava e ispirava ogni aspetto della vita. Con tutto ciò di negativo che ai Morti è legato.
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