Le analogie tra le Madonne Nere e la Grande Dea sono numerose e straordinarie, specialmente se si considerano i luoghi di culto dove sono presenti sorgenti e ruscelli, caverne naturali, boschi sacri.

Le analogie tra le Madonne Nere e la Grande Dea sono numerose e straordinarie, specialmente se si considerano i luoghi di culto dove sono presenti sorgenti e ruscelli, caverne naturali, boschi sacri.
Regina di tutti i Me, Sfolgorante di luce chiara, Donna vestita di luce. Il cielo e la terra sono i tuoi indumenti, Tu sei l’eletta, la santificata.
L’esistenza nell’essere umano di un principio spirituale e una visione della realtà nella sua essenza immateriale incontra resistenze soprattutto in ambito archeologico dove la conoscenza del passato si basa su evidenze tangibili e per la quale l’unica realtà che può veramente esistere è la materia.
Il territorio della Tuscia è disseminato di megaliti, grotte scolpite e ipogei. Secondo Giovanni Feo nel suo libro “Dei delle Terra”, l’attribuzione di queste opere agli Etruschi è puramente ipotetica.
Tutta la Terra è punteggiata di enormi edifici megalitici la cui tecnica di costruzione è tuttora oggetto di ricerca e illazioni. E se i nostri antenati avessero conosciuto la potenza del suono?
Avrebbero potuto utilizzarlo come mezzo per sollevare e posizionare gli enormi megaliti?
Il suono delle Trombe di Gerico avrebbe distrutto le mura della città: e se lo stesso fosse stato utilizzato per costruirle?
La Cucina etrusca era stagionale: estiva ed invernale. Nella prima si privilegiava l’uso della griglia e delle insalate sia di terra sia di mare, nella seconda brasati e zuppe nelle quali confluivano tutti gli alimenti a disposizione. I prodotti della terra erano una sorta di orologio delle stagioni. L’altra grande differenziazione era data dal territorio: l’entroterra, che forniva cacciagione, le zone lacustri e quelle costiere per il pesce e tutti i prodotti del mare.
Nel I secolo a.C. Giulio Cesare redige il De Bello Gallico, un accurato diario delle campagne di conquista dei territori conosciuti allora come Gallia. Questo, secondo il resoconto di Cesare, il rapporto tra i Celti e la scrittura: praticamente inesistente. I dati archeologici concordano: pochi i documenti scritti giunti fino a noi, la maggior parte dei quali sono iscrizioni su pietra, metallo, ceramica e altro materiale d’uso quotidiano. Nessun trattato religioso. Nessuna raccolta giuridica, nessuna opera letteraria o poetica. Perché i Celti non utilizzavano la scrittura, pur conoscendola?
Qualunque sia il significato simbolico e il potere magico che in diversi tempi, luoghi e circostanze hanno accompagnato lo specchio, si ritiene che la sua funzionalità fondamentale sia quella di utensile da toilette. È doveroso sottolineare però, che lo specchio non è un oggetto di destinazione funeraria e, di conseguenza, non possiamo riconoscergli lo stesso significato cronologico della sepoltura in cui viene trovato…
Un altro passo importante dell’evoluzione umana è il linguaggio. Quello che si sa è che sono state necessarie diverse (e complesse) modifiche di orecchio, petto, gola e bocca, perché i nostri antenati riuscissero a parlare mentre mangiavano e respiravano. Rifacendosi ad una ricostruzione dell’orecchio di Homo Heidelbergensis (comparso 600 mila anni fa) hanno dimostrato che questo aveva un udito simile al nostro e quindi che, forse, era in grado di parlare.
C’è chi sostiene, anche, che l’uomo ha iniziato a parlare 1,75 milioni di anni fa, ovvero al tempo in cui ha iniziato a costruire gli utensili.
La Natura che dà la vita è rappresentata dalla Dea Madre. La più famosa figurazione è quella della Venere di Dolní Věstonice, una statuetta in ceramica, ritraente una donna nuda, datata tra i 29.000 e 25.000 anni fa. È il più antico manufatto in ceramica conosciuto al mondo, realizzato in argilla mista a ceneri di ossa animali e cotta ad una temperatura relativamente bassa. Nello stesso sito in Moldavia, è stata rinvenuta un’altra rappresentazione della Dea Madre detta Venere Geometrica,..