
Il Culto di Michele Arcangelo
Percorsi Micaelici in Tuscia
Il Culto di Michele Arcangelo – Percorsi Micaelici in Tuscia. Di Etruscan Corner
La Via Solare – I Santuari Dell’Arcangelo Michele In Tuscia
Un Percorso di Conoscenza Sacra con Daya Rebelde
Un percorso solare non più legato ai solstizi e alle otto feste del Calendario Sacro.
Non sono escursioni sportive ma svolte sul tema della Conoscenza Sacra, pertanto non sono fisicamente molto impegnative
- 5 marzo 2023 – Grotta Degli Angeli a Magliano Romano e Santuario Castel Sant’Elia (all’interno della Grotta Degli Angeli verrà eseguito un rituale di Riattivazione Energetica)
- 26 marzo 2023 – Sutri, visita al Mitreo (è necessaria la prenotazione) e Chiesa di Santa Fortunata (all’interno della Chiesa Rupestre verrà eseguito un rituale di Riattivazione Del Luogo Sacro)
- 16 aprile 2023 – Eremo di San Girolamo e Convento di Michele sul Monte Fogliano

Costantinopoli
Il Culto di Michele Arcangelo
Il culto di Michele Arcangelo non nasce improvvisamente ma è il frutto di una lenta elaborazione di credo religiosi pre-cristiani di origine orientale.
Visione Storica
Il 395 d.C. è l’anno in cui, per convenzione, si fa risalire la separazione definitiva tra l’Impero Romano d’Oriente e quello d’Occidente. In questa fase, la parte occidentale rimane latina mentre la parte orientale subisce le influenze del mondo greco e viene definita Bizantina.
La città di Roma, da cui tutto era partito, si stava avviando verso un lento, inesorabile decadimento. Il centro del potere si sposta lentamente da Roma verso Bisanzio, sulle rive del Bosforo, la “Nuova Roma” ribattezzata poi Costantinopoli dall’Imperatore Costantino I.
Costantino fu il primo imperatore romano a diventare cristiano e nel 313 d.C. insieme a Licinio firmò l’Editto di Milano (religio licita), che concedeva ai cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di venerare le proprie divinità e costruire le proprie chiese.
Un’antica cronaca racconta che Costantino visitò un tempio pagano nei pressi del villaggio di Sosthenion sul Bosforo. Egli “sentì” che la statua lì presente rappresentava un angelo cristiano. Dopo aver dormito una notte nel tempio, Costantino riferì di una visione in cui l’angelo si rivelava essere l’Arcangelo Michele.
Lo storico Teodoro Anagnoste affermaò che Costantino decise di dedicare un santuario all’Arcangelo perché, aveva visto e udito “numerosi segni straordinari”.
Costantino tributa così una particolare devozione all’Arcangelo Michele, fino a dedicargli il Michaelion, un imponente santuario edificato sopra l’antico tempio pagano di Sosthenion che era stato costruito dagli Argonauti e dedicato a Zeus Sosthenios, una divinità alata.
L’adorazione dell’Arcangelo, il comandante delle schiere alate sostituisce il culto degli antichi spiriti alati benigni. Ma Michele ha anche la fama di essere un miracoloso guaritore: il culto inizia a diffondersi.
All’inizio del V secolo, è lo storico Sozomeno che registra l’arrivo di numerosi devoti al Michaelion e scrive delle miracolose guarigioni date dalle acque sorgive lì presenti.

Il Michaelion Sulla Mappa
l Culto Di Michele Arcangelo
Malala (491 circa – 578) uno storico siriaco, arricchisce il racconto. Secondo lui, gli Argonauti, quando risalirono il Bosforo, cercarono rifugio in una “certa baia boscosa e selvaggia”, assistiti da una misteriosa figura alata che predisse la loro vittoria su Amykos, un re locale. Gli Argonauti, aggiunge Malala, chiamarono questo luogo Sosthenios perché lì “erano stati salvati”.
In Tracia, la regione della Grecia settentrionale più vicina a Costantinopoli, troviamo la presenza di numerosi templi dedicati ad Apollo. E’ interessante notare la similitudine dell’iconografia che rappresenta Apollo che uccide il pitone e quella di Michele che uccide il drago-Lucifero, identificato nel mito giudaico-cristiano con il Serpente dell’Eden. Un’immagine che sarebbe stata molto chiara e accettata dal popolo culturalmente e religiosamente diverso a cui era destinato il messaggio.
Eusebio di Cesarea, biografo dell’imperatore Costantino I commentò:
“Io sono pieno di meraviglia per la grandezza intellettuale dell’imperatore, che come per divina ispirazione esprimeva così ciò che i profeti avevano predetto al riguardo del mostro, dicendo che Dio avrebbe portato la sua grande spada, forte e terribile contro il drago, il serpente volante; e avrebbe distrutto il drago che era nel mare.”

Apollo Uccide Il Pitone – Illustrazione cinquecentesca. Miti diversi ritraggono Pitone, il nemico ctonio di Apollo, di volta in volta o come un maschio o una femmina (drakaina).
Il Culto Di Michele Arcangelo
La Basilica “in Septimo”
Il culto arriva in Occidente, in principio a Roma, dove fu edificata quella che si ritiene sia la prima basilica dedicata all’Arcangelo. La basilica sorgeva su di un’altura al VII miglio della Via Salaria e fu ritrovata dalla Soprintendenza archeologica di Roma nel 1996. La costruzione datata tra il IV e il V sec. d.C. fa pensare che il culto romano sia precedente a quello del Gargano (fine del V secolo).
Secondo l’antico calendario liturgico, risalente al V secolo, il “Martirologio Geronimiano“, il 29 settembre del 450 d.C. Papa Leone I inaugura questa chiesa. Il 29 settembre è il giorno in cui tutto il mondo cattolico festeggia San Michele.
La basilica “in Septimo” fu meta di pellegrinaggi fino al V secolo, quando il culto si diffuse rapidamente in tutta Europa, anche in seguito all’apparizione dell’Arcangelo sul Gargano in Puglia (8 Maggio del 490 d.C.).
C’è un fattore cruciale che collega Apollo e Michele e aiuta a spiegare l’arrivo del culto di Michele in Italia, sul Gargano.
Il geografo greco Strabone riferì che:
su una collina chiamata Drio, in Daunia (territorio dell’odierna Puglia, n.d.r.), si trovano due templi eroici: uno dedicato al veggente Calcante, proprio sulla cima del colle, dove coloro che consultano l’oracolo sacrificano un montone nero e dormono nella sua pelle; l’altro dedicato a Podalirio, (figlio di Esculapio da cui apprese le arti guaritrici), situato ai piedi della collina, distante circa cento stadi dal mare. Lì accanto scorre un ruscello che è un toccasana per le malattie degli animali. Di fronte a questo golfo c’è un promontorio, Garganum, che si estende verso est per una distanza di trecento stadi nell’alto mare.

Basilica al VII Miglio – Roma
Il Culto Di Michele Arcangelo

Basilica al VII Miglio su Google Maps
Il Culto Di Michele Arcangelo
Come al Michaelion, l’associazione dell’Arcangelo Michele con la guarigione e la protezione continuò nel VI secolo, quando una terribile pandemia di peste (detta “morte nera”) si diffuse in tutto l’impero.
Il Papa dell’epoca, Gregorio Magno, prese l’iniziativa di portare in processione verso la Basilica di San Pietro un’ icona mariana tuttora molto venerata. Secondo quanto narrato da Gregorio di Tours e Iacopo da Varazze, man mano che l’immagine sacra avanzava, l’aria si purificava ed i miasmi della peste si dissolvevano.
Giunti in prossimità del Mausoleo di Adriano, scesero dal cielo schiere di angeli mentre sulla sommità della tomba imperiale apparve l’Arcangelo Michele nell’atto di rinfoderare la spada cui seguì prodigiosamente la fine della pestilenza.
Ancora oggi nei Musei Capitolini si conserva una pietra circolare con le impronte che sarebbero state lasciate dal Principe delle Milizie Celesti, mentre quel gesto miracoloso fu immortalato collocando una statua raffigurante l’Arcangelo sulla sommità della Mole Adriana che da allora assunse il nome di Castel Sant’Angelo.

Salus populi romani (salvezza del popolo romano, nell’accezione di «protettrice») è il titolo dato nel XIX secolo all’icona bizantina raffigurante la Madonna col Bambino.
Tale espressione risale al sistema legale ed ai rituali pagani dell’antica repubblica romana; vi erano templi dedicati alla “Salus Publica populi romani”, cioè la Salute del popolo romano, una dea raffigurata come una giovane donna in trono con un serpente. Teodosio I abolì i culti pagani e tale titolo divenne un attributo della Madre di Dio.
Nell’immagine: Visione di San Gregorio Magno di Ventura Salimbeni Detto Bevilacqua (1568-1613) – Icona Della Madonna – Pietra Con Le Orme dell’ Arcangelo Michele
Il Culto Di Michele Arcangelo
Le Acque Miracolose
Un grande campo geotermico lungo la faglia anatolica dà origine ad alcune notevoli sorgenti di acque termali.
La stessa faglia che ha interessato il devastante terremoto del 6 febbraio 2023.
A Claros (moderna Ahmetbeyli, in Turchia), sulla costa appena oltre la foce del fiume Piccolo Meandro, si trovava un tempio dedicato al culto di Apollo Klarios (III secolo a.C ). In una sala sotterranea vi era una sorgente sacra (venerata fin dal sec IX a.C.) che emanava un pneuma inteso come il principio vitale: il sacerdote beveva e poi riferiva al popolo l’oracolo di Apollo.
Apollo il Guaritore era venerato anche ad Apollonia Pontica, sul Mar Nero nella moderna Bulgaria, che in epoca costantiniana diventa Sozopolis, ‘città della salvezza’ (l’odierna Sozopol).
Uno dei più importanti centri di culto di Apollo era a Hierapolis (Ierapoli), molto vicino a Denizli e quindi nella stessa regione delle più famose sorgenti dedicate a Michele. La formazione delle spettacolari sorgenti è stata attribuita alle preghiere di Sant’Abercio, vescovo di Ierapoli, che lì vi fu sepolto.

Le Piscine Termali Naturali di Pamukkale/Denizli, Turchia
Il Culto Di Michele Arcangelo

Icona Scuola di Novgorod, Miracolo di Chonae, XV sec.
Il Culto Di Michele Arcangelo
Il Miracolo Di Chonae
Si racconta che a Chonae, (in precedenza Colossi, oggi Konya, Turchia) sorgesse un santuario dedicato all’Arcangelo Michele.
La tradizione ortodossa tramanda che alcuni pagani deviarono il fiume Meandro verso il santuario per allagarlo.
L’asceta Archippo di Erotopo con grande fervore pregò l’Arcangelo, che apparve e con un fulmine spaccò la roccia dando un nuovo letto al corso d’acqua, mettendo in salvo la chiesa e santificando per sempre l’acqua che lì sgorgava.
Gli ortodossi ricordano questo miracolo celebrando la commemorazione di questo evento il 6 settembre.
L’associazione di Michele con le acque miracolose turbava gli Apostoli. San Paolo ebbe la sollecitudine di scrivere una Lettera apostolica ai Colossesi ( Colossesi 2,18-19) per ribadire la supremazia di Cristo sugli Angeli e mette in guardia i Colossesi da quella che chiama “la religione degli angeli”.
La devozione agli angeli in Asia Minore derivava dalle tradizioni ebraiche con pratiche religiose che per San Paolo erano inaccettabili, come i rituali con il cibo e la circoncisione.
18 Nessuno v’impedisca di conseguire il premio, compiacendosi in pratiche di poco conto e nella venerazione degli angeli, seguendo le proprie pretese visioni, gonfio di vano orgoglio nella sua mente carnale,
19 senza essere stretto invece al capo, dal quale tutto il corpo riceve sostentamento e coesione per mezzo di giunture e legami, realizzando così la crescita secondo il volere di Dio.
Lettera ai Colossesi – Paolo di Tarso 62 d.C.
Ma dell’avversione di alcuni padri della Chiesa parleremo nel prossimo articolo…
I cosiddetti Misteri di San Giovanni Apostolo e della Vergine e altri testi contengono omelie che associano Michele e l’acqua, e nell’apocrifo Libro di Enoch Dio dice a Noè che Michele è responsabile delle acque.

Cristo tra gli arcangeli Michele e Gabriele, Lunetta Del Tempietto Longobardo (Cividale)
Il Culto Di Michele Arcangelo
I Longobardi
Forse Costantino ha avuto, inconsapevolmente, un ruolo nel processo di accettazione della figura dell’Arcangelo dal momento che la storia attribuisce la sua conversione all’intervento di Michele.
Nel IV secolo, in Oriente, il culto a Michele era saldamente stabilito e una moltitudine di chiese sorsero in suo onore, attribuendogli così una sorta di sigillo di approvazione ufficiale. Era anche pronto per l’esportazione in Occidente dove, secondo le sue caratteristiche già ampiamente descritte, si stabilirono luoghi di culto sulle cime dei monti e in profondi burroni e in grotte dove scorreva l’acqua miracolosa, dal Monte Gargano al Mont Saint-Michel, alla Sacra piemontese.
Le migrazioni dei popoli del nord, i quali si costituirono in regni approfittando della debolezza dell’Impero romano d’Occidente, modificarono notevolmente l’assetto politico-militare di quest’ultimo e incisero profondamente anche sul cristianesimo.
Nel 568 i Longobardi invasero l’Italia. La resistenza fu debole e le ragioni della facilità con la quale i Longobardi sottomisero l’Italia sono tuttora oggetto di dibattito storico.
La loro conversione al cattolicesimo dall’arianesimo e dal paganesimo che professavano al momento del loro ingresso in Italia fu un processo graduale, che occupò tutto il VII secolo.

Grotta del Santuario di Monte Sant’Angelo
Il Culto Di Michele Arcangelo
Il culto micaelico si sviluppò in un contesto di religiosità arcaica. In Michele, l’angelo che difende a spada tratta la fede in Dio contro le orde di Satana, i Longobardi riconobbero le virtù di Odino, dio della guerra, guida verso l’aldilà delle anime e protettore degli eroi e dei guerrieri .
Epicentro del culto micaelico per i Longobardi fu il santuario del Gargano, dal quale si irradiò in tutto il regno e fu presto considerato il santo patrono dell’intero popolo.
Un nota interessante: il Santuario del Gargano è tra i tre in Europa più antichi e più importanti, dedicato a Michele Arcangelo, ed è in relazione con una grotta, precedentemente legata al culto pagano della figura maestosa e sacrale di un toro.
Secondo la leggenda, nessuno poteva entrare nella grotta del toro e nessuno può scacciarlo se non Michele Arcangelo il quale, durante la sua prima apparizione, chiese la riconsacrazione della grotta a sé stesso e a Dio, dopo l’eliminazione di ogni paganesimo.
I culti pagani legati al toro erano presenti nel Vicino Oriente, nell’Antico Egitto, nella civiltà Minoica, nel culto a Dioniso, nel culto al dio Mitra, e persino nel culto a Ercole. Sia Ercole che Mitra, infatti, combatterono contro un toro.
Con i Longobardi, Michele Arcangelo sarà venerato nei luoghi segnati da fenomeni naturali particolari quali le grotte, gli abissi, i fenomeni vulcanici, le acque sotterranee, comunque in rapporto con il mondo dell’ignoto, sovrapponendosi alle divinità terrestri primordiali.
Fu facile, per i Longobardi, diffondere il culto di Michele Arcangelo in questi luoghi, dove già si praticavano riti dedicati alla Dea Madre, a Diana, a Mithra, a Ercole.
I Longobardi si impegnarono anche nella costruzione di santuari, conventi, chiese, chiese rupestri e ipogee dedicate a Michele, secondo alcuni “impropriamente ma tradizionalmente equiparato ad un santo”.

Allorché Ipparco di Nicea nel II secolo A. C. scoprì la precessione degli equinozi, Mitra fu identificato nel motore di tanta cosmica armonia. Ci sono collegamenti con il progressivo retrocedere apparente delle costellazioni in cielo, in una cadenza approssimativa di circa 2.200 anni.
Ai tempi remoti dei Sumeri e degli Egizi il sole incrociava la costellazione del Toro all’equinozio di primavera; successivamente, al tempo dei Fenici, il sole incrociava la costellazione dell’Ariete; quindi la costellazione dei Pesci all’inizio dell’impero romano. Ora, siamo nell’Acquario…
Mitra distoglie sempre lo sguardo dal toro che sta sgozzando e lo rivolge verso un punto imprecisato.
Il segno del Toro è associato al pianeta Venere, che simboleggia la natura che si rigenera. Per aiutare il dio nell’impresa intervengono tre animali: il cane, che porta Mitra dal Toro, lo Scorpione e il serpente.
In questo mito ci sono chiare allusioni alle costellazioni dello zodiaco: secondo alcuni storici, il culto di Mitra rappresenta la forza del sole uscito dall’equinozio di primavera dalla costellazione del Toro verso la costellazione dell’Ariete, avvenuta nel XIX sec. a.C.

La Linea Di Michele Arcangelo
Il Culto Di Michele Arcangelo
La Spada dell’Arcangelo Michele
Il nome Michele ebbe origine quando Lucifero (l’angelo caduto), si paragonò a Dio, un altro angelo gli si presentò e gridò “Chi è come Dio?”, che in ebraico si traduce come “Mi-ka-el”, dopo di che divenne noto come Michele.
Una misteriosa linea immaginaria collega sette monasteri, dall’Irlanda a Israele. Questi sette santuari sono molto distanti tra loro, eppure sono perfettamente allineati.
Secondo la leggenda, la linea rappresenta il colpo con cui l’Arcangelo Michele mandò il diavolo all’inferno.
La devozione all’Arcangelo Michele ebbe la massima diffusione durante il Medioevo, in particolare tra gli ordini monastici che si consideravano guerrieri di Cristo. Molti dei loro monasteri e santuari furono intitolati a Michele.
Sette sono i Santuari della Linea di Michele: Skelling Michael (Irlanda), St. Michael’s Mount ( Gran Bretagna), Mont Saint Michel ( Francia), La Sacra di San Michele ( Piemonte), Santuario di Monte Sant’Angelo (Puglia), il Monastero di San Michele (Grecia) e il Monastero di Monte Carmelo (Israele).

Arcangelo Michele – Cesare Dandini 1596 – 1657
Come un bel ragazzo dai capelli lunghi, è molto simile al bellissimo dio Attis, i cui santuari in Italia sono stati sostituiti con cappelle dedicate a Michele.
Il Culto Di Michele Arcangelo
La Ley Line Micaelica
L’associazione con reliquie e monumenti precristiani suggerisce che prima di questo tempo, il carattere di Michele esisteva in una forma diversa ed era collegato agli eventi del calendario solare.
Questa Linea Sacra, infatti, è in allineamento con il sole al tramonto nel giorno del Solstizio d’Estate.
La linea segue il percorso del sole l’8 maggio (festa primaverile di Michele che rappresenta l’inizio del culto micaelico in tutto l’Occidente cristiano), il giorno in cui si celebrava Beltane, l’inizio dell’estate, che segna il punto medio nel progresso del Sole tra l’Equinozio di Primavera e il Solstizio d’Estate.
Nell’Europa nord-occidentale esiste un legame tra i siti dedicati a Michele (siano essi di origine celtica cristiana o normanna) con Stonehenge: l’alba della mattina di San Michele a Skellig Michael indica proprio Stonehenge mentre St. Michael’s Mount ( Gran Bretagna), Mont Saint Michel ( Francia) si trovano esattamente alla stessa distanza da Stonehenge.
La parte inglese della Linea dell’Arcangelo è stata molto studiata dagli archeologi che ne hanno evidenziato la sua corrispondenza con alcuni dei più antichi siti lì presenti. Parliamo di tumuli o cerchi megalitici datati all’incirca prima del 2800 a.C., alcuni dei quali orientati verso Orione.
La linea di San Michele forma l’ipotenusa di un triangolo rettangolo di proporzioni enormi che è definito dai tre siti più sacri d’Inghilterra: Stonehenge, Glastonbury e Avebury.
La Linea Sacra detta anche “Via Michelita o Micaelica” è una delle Ley Lines, ovvero una delle linee rette che toccano i punti energetici del mondo che già nei secoli passati erano considerati siti di grande energia e valore spirituale.
Niente è lasciato al caso!
(Continua)


I Sentieri della Dea


- 24 Giugno 2023 - Grotta Delle Stelle
- 25 Giugno 2023 - Grotta Della Luce
Appuntamento: Ore 10.00 - Ischia di Castro
Per Info: Daya 340 4725236
- IL CULTO DI MICHELE ARCANGELO / 1 - 12/02/2023
- Grotta Delle Stelle – La Scoperta - 22/05/2021
- Archeologia Psichica – Grande Memoria Cosmica - 17/05/2021
Bellissimo articolo complimenti