L’importanza del territorio è confermata dall’interesse mostrato inizialmente dagli Etruschi e in seguito dai Romani.

L’importanza del territorio è confermata dall’interesse mostrato inizialmente dagli Etruschi e in seguito dai Romani.
Non c’è borgo o paese che non abbia la testimonianza del culto di Michele Arcangelo, con toponimi, chiese, santuari rupestri o ipogei disseminati su tutto il territorio della Tuscia viterbese.
Questo culto, in ambito cattolico, ha avuto anche nemici e oppositori tanto feroci da riuscire a far riconoscere alla Chiesa solo gli Arcangeli citati nelle Sacre Scritture e marginalizzare gli altri.
Michele è l’Arcangelo del Sole, Signore dell’Intelligenza Cosmica e Volto di Dio
Il culto di Michele Arcangelo non nasce improvvisamente ma è il frutto di una lenta elaborazione di credo religiosi pre-cristiani di origine orientale.
Ci siamo allontanati da Madre Natura e abbiamo nostalgia del Sacro, ma non sappiamo a volte nemmeno riconoscerlo.
Il Santuario Ittita di Yazılıkaya permette il passaggio da una regione cosmica all’altra: dal Cielo alla Terra e dalla Terra agli Inferi.
“Trentadue meravigliosi sentieri di sapienza tracciò Iddio Signore delle schiere… creò il suo mondo con tre strumenti: la scrittura, il calcolo e la parola… “
I primi osservatori tracciavano i movimenti di stelle e pianeti e usavano questa complessa conoscenza degli oggetti e degli eventi celesti per calcolare il tempo e navigare. Ma hanno anche usato le stelle e i pianeti per raccontare storie, edificare società e, soprattutto, comprendere la propria relazione con l’universo che li circondava.
L’uomo è sempre stato attratto da ciò che lo circonda, ovvero dalla Natura, dalla Terra, dal Cielo, dall’infinitesimamente piccolo all’infinitamente grande. Lo Spettacolo Celeste affascinava tutti gli antichi abitanti del mondo.