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Acropoli e Santuari

Gli Etruschi sono perlopiù conosciuti per le loro Città dei Morti, le Necropoli.

Invece erano un Popolo vivo e vitale!

 

Acropoli Etrusche

Etruscan Corner Acropoli

Santuari Etruschi

Etruscan Corner - Santuari

Acropoli e Santuari

La Città Etrusca era una vera e propria città-stato, sede delle pubbliche autorità, dei luoghi di culto, di residenza e attività economico-mercantili.

Governate dai Lucumoni, le città etrusche erano confederate a gruppi di dodici (Dodecapoli) pur mantenendo ciascuna la propria autonomia politica, legislativa e militare.
Dai documenti pervenutici tramite gli storici romani, sappiamo che erano amministrate secondo un rigido regime assolutista a sfondo religioso, una concezione affine ad altri popoli come gli Assiri, i Babilonesi, gli Egizi e i Celti.

Dagli scavi dell’antica Misa, l’attuale Marzabotto, sappiamo che la città si sviluppava secondo uno schema ben preciso: le case sono allineate lungo ampie strade che si incrociano ad angolo retto, mentre l’abitato è cinto da mura possenti fatte di blocchi di pietra. Generalmente arroccate su speroni tufacei o in cima a un colle, erano ben protette da difese naturali, con l’accesso costituito da una o più porte.
Poco o nulla conosciamo invece della struttura delle case, di cui si conservano solo le fondamenta di pietra ma non le parti superiori costruite con mattoni crudi o graticci, con pali perimetrali saldamente infissi e raccordati da aste trasversali, con riempimento in canne e rami e rivestimento in argilla che si sono facilmente deteriorate con il passare del tempo.

Etruscan Corner Città Stato Etrusca Ricostruzione

Acropoli e Santuari – Ricostruzione Città Stato Etrusca

A Murlo (Siena) una squadra di archeologi americani ha rinvenuto un edificio risalente al VII sec. a.C. interamente smontato e sepolto, ricco di opere d’arte, ori, avorio, completo di decorazioni, statue, sfingi di terracotta, acroteri che ornavano il tetto che ben documenta l’architettura dei palazzi signorili etruschi.
Le città etrusche, dalle più grandi alle più piccole, avevano uno o più spazi dedicati ai luoghi di culto. All’interno del perimetro urbano in alcuni casi troviamo più di un’area sacra, fino a un massimo di otto (Orvieto) o un’unica area sacra che conteneva più templi (Marzabotto).

Diversamente da quelle greche, le Città Etrusche non hanno un vero e proprio “centro” riconosciuto come tale dalla memoria collettiva. Esse si sono sviluppate da agglomerati di villaggi villanoviani, in luoghi precedentemente poco abitati dove il tempio, perfettamente integrato nell’abitato, è quindi identificato come il luogo centrale dove gli istituti cittadini politico-religiosi si realizzano. Altri sacelli sacri dedicati prevalentemente a Selvans, dio dei confini, erano dislocati presso le porte della città o lungo il perimetro urbano con una funzione protettiva. Ma troviamo Santuari anche all’esterno delle città, presso le vie che ne uscivano, veri e propri punti d’incontro e di sosta, vicino ai corsi d’acqua, a volte condivisi tra più città confinanti.

Una citazione particolare la merita il sito di Acquarossa, nei pressi di Viterbo, utile ai fini dello studio dell’architettura urbana e domestica etrusca dove, accanto ad alcune abitazioni signorili, si trova un tempio ritenuto di scarsa rilevanza architettonica.
L’abitato etrusco di Acquarossa risale all’VIII secolo a. C.; unico nel suo genere questo sito conserva anche tracce di insediamenti del Neolitico, Eneolitico (tra la fine del 3° millennio a. C. e l’inizio del 2° millennio a. C.) e della civiltà appenninica. Sul lato occidentale dell’acropoli è stato scoperto un villaggio di capanne risalente ad epoca anteriore a quella etrusca.

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